Wednesday, January 18, 2006

Ne imprevedibile né ottimo

Niente ha senso se non è ordinato dal tempo e nel tempo. Il tempo, quello che non controlliamo, detta la sua legge ; immutabilile come la gravità, impenetrabile come il mistero non appagato delle nostre origini. È il trascorrere del tempo che ci fa accettare alcune cose, perché sappiamo che hanno una fine su una scala che le oltrepassarà per sempre. È questo stesso trascorrere, invece, che odiamo quando si accorcia, a beneficio della solitudine, quindi annegando tra i secondi, i minuti che scostano noi da quelli che abbiamo amato – che avremmo amato più a lungo.

Possiamo scegliere gli istanti, i colori dei giorni. Possiamo decidere delle nostre notti, con chi passarle. Possiamo frantumare il sonno fino a che esso frantumi i nostri spiriti.

Neanche possiamo volerne al tempo per il suo trascorrere, semplicemente perché non è mai cambiato il suo programma che abbiamo accettato come un dettaglio implicito e fortuito. Possiamo volerne a noi, perché siamo deboli, e perché i più forti tra di noi non possono piegare la Storia, muovere i continenti, assordare i sordi, accecare i cieci.

E ci ameremo ; le nostre mancanze dissolte nel segreto d’un istante ; le nostre risa aspettate, i nostri pianti temuti, le nostre disperazioni finte.

W***

[Aiuto : M. – G. – N.]

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Flûte, c'est écrit en étranger !

3:31 pm  

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